mercoledì 8 ottobre 2014

San Leo: emozioni sospese



Una domenica per le collline della Val Marecchia a visitare la città di San Leo che fa parte de I Borghi più Belli d’Italia”. Dista una trentina di km. da Rimini ed è situata su un enorme masso roccioso e vi si accede per una strada tagliata nella roccia. Sulla punta più alta dello sperone si eleva il Forte raggiungibile con una ripida salita.
L'intero borgo è ben conservato e passeggiando abbiamo visitato la Pieve preromanica,



il Duomo romanico lombardo del sec. XII 



e il Forte con la cella di Cagliostro.



Il panorama è molto bello e la vista spazia dai monti circostanti, fino al mare.
Per Umberto Eco, San Leo è la città più bella d’Italia: Una rocca e due chiese.


Per l’ora di pranzo avevamo prenotato in piazza al Ristorante “La Corte di Berengario II” ed i monumenti fanno da cornice alla veranda esterna, allestita per pranzare all’aperto e al riparo dal sole. Anche l’interno quattrocentesco è stato ristrutturato con cura, conservandone le caratteristiche originali.
La lista dei piatti propone sapori legati al territorio. Abbiamo ordinato Stringhetti di Berengario II (verdure saltate in padella e ragù di salsiccia) e tagliatelle al ragù e a seguire, una grigliata mista (salsiccia, castrato, costolette e fettina) con patate arrosto. Tutto molto buono e accompagnato con un buon Sangiovese di Romagna! Passeggiando per il borgo sono stata attratta da un negozietto con questa scritta: "Da una crema una rosa" creazioni di Giannessi Maria Luisa (Lilia). Entro e mi accoglie cordialmente una signora che mi spiega che "La rosa di San Leo" è un elemento alchemico del medioevo e che era stato scelto come talismano. Lei si è inventata la composizione di una pasta alla glicerina per poter realizzare bijoux d'arte con i colori della natura immersi nell'idea modellata dalla sua mano. Ho acquistato un grazioso paio di orecchini che sembrano di corallo perché tinti col papavero rosso.


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