domenica 8 marzo 2015

Aria di primavera

Una domenica di sole ed ecco la voglia di fare una bella passeggiata in campagna.

Pensiamo di allontanarci un po' dal paese. Con l'auto andiamo in un punto del torrente Samoggia che conosciamo poco.
In bici siamo passati spesso da quelle parti, ma la strada non costeggia l'argine che, in quel punto, fa un'ansa e continua verso destra. Lasciamo l'auto.


Il grano ha già un bel colore brillante e i campi si estendono a perdita d'occhio. Vecchi alberi di gelso sono rimasti a testimoniare la storia di queste campagne.


Sull'argine una stradina pedonale costeggia il torrente in posizione sopraelevata. Un cagnolino è in un cortile di una casa e abbaia insistentemente al nostro passaggio. Ci corre incontro in modo aggressivo ringhiando, ma poi si calma e ci segue per tutto il percorso.


Ho avviato l'app sullo smartphone per vedere il percorso e quanti km. percorriamo.
Con le piogge della scorsa settimana, il Samoggia era in piena e ora, sono visibili i segni dell'acqua salita molto. Ad un certo punto l'argine gira e forma una cassa d'espansione. Il frutteto che si trova nella golena ha il terreno melmoso. Sterpi e paglia sono adagiati sui rami. Poco più in là, il Samoggia si tuffa nel Reno. E' visibile l'idrovora di Bagnetto.


Ora il torrente è tornato ad avere la sua consueta portata. Numerosi alberi sono cresciuti nel suo letto e penso che ciò non vada bene per il defluire dell'acqua.


In lontananza si sente della musica. Proviene dal carnevale di San Matteo della Decima. Così decidiamo di ritornare ed andare a curiosare. Abbiamo percorso tre Km.
Con l'auto facciamo un bel giro in campagna per esplorare la zona in modo da verificare un percorso sterrato che volevamo fare in bicicletta. Quindi arriviamo a Decima. Ci sono tante macchine parcheggiate e parecchia gente. Ci meravigliamo delle dimensioni dei carri allegorici che confrontiamo con quelli visti la settimana prima a San Giovanni in Persiceto.




Il percorso ad anello è abbastanza breve e c'è allegria e musica a tutto volume. Dai carri il gettito di caramelle, palloni, peluche e altro. A sedere su un muretto c'è un signore che ci saluta. Noi non lo conosciamo, ma cominciamo a chiacchierare e ci spiega molte curiosità relative a questi carri. Ad esempio, che la base del carro viene acquistata da famosi carnevali del sud Italia. Il trattore che solitamente precede il carro per trainarlo, qui a volte, è dietro e spinge. E' telecomandato da una persona a piedi. In questo modo il carro avanza imponente e l'impatto visivo è molto più bello.



Nel piazzale della chiesa c'è un mercatino di cose usate. Con pochi spiccioli compriamo oggetti di artigianato africano. Sono posate e piccole maschere di legno intagliate. Ritorniamo a casa soddisfatti!

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