mercoledì 10 maggio 2017

Nelle terre del Rubicone

25 aprile 2017


Percorriamo in auto una stradina che costeggia il Rubicone, poi seguiamo le indicazioni per Longiano. La campagna è verdissima e la strada è costeggiata di alberi fioriti di biancospino, maggiociondoli, ippocastani, sambuco, ecc.


In una mezz'oretta arriviamo a Longiano.



Già a distanza notiamo il castello Malatestiano che sovrasta il borgo. In piazza c'è un piccolo comizio per il 25 aprile.
Ci incamminiamo verso il castello. La Collegiata di San Cristoforo è aperta ed entriamo. Chiesa tipica del 1700, ha al suo interno alcune preziose opere. Il borgo è ben conservato e si sviluppa attorno al colle che culmina col castello.




Si entra nella corte. Nelle sale interne sono esposte opere d'arte contemporanea di pittori famosi: Mafai, Morandi, Gottuso, De Pisis, ecc. che fanno parte della collezione Tito Balestra.




Dalle loggette esterne si gode uno splendido panorama sulla campagna fino al mare.


Salendo per una antica scala si arriva al sottotetto dove ci sono altre sale dedicate alla mostra. Alcune sedie sono posizionate di fronte alle vetrate per concederci un riposino ammirando ancora la verde collina a frutteti e vigneti.



Scendiamo verso il Santuario del Crocifisso rinomato per  il crocifisso ligneo del XII sec..


Arrivati davanti al portale ancora aperto un frate ce lo chiude senza dire una parola, nonostante gli avessimo chiesto di poter vedere il crocifisso. Mancano ancora alcuni minuti alle ore 12.00.
Longiano ha quatto piccoli musei. Quello della ghisa ci incuriosisce, ma aprirà solo al pomeriggio. Notiamo, però, numerosi arredi urbani costruiti con questo materiale in fatture ottocentesche.






Anche il Teatro Petrella è un vanto per il paese.


Lo vediamo esternamente, ma all'interno è un vero gioiello di teatro italiano ottocentesco finemente decorato con una straordinaria acustica.
Ci dirigiamo verso il ristorante, ma è ancora presto. Andiamo a curiosare all'interno del rifugio bellico che si trova lì vicino.



Il rifugio, scavato nel tufo, attraversa il borgo medievale e testimonia il periodo drammatico dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.
La scelta del ristorante è casuale guardando le recensioni su tripadvisor e il ristorante "Dei Cantoni" è stata una scelta azzeccata.



Abbiamo mangiato benissimo in una bella veranda arredata con gusto, spendendo il giusto.
Seguiamo le indicazioni per Roncofreddo e risaliamo la vallata.



Oggi rimane una torre civica  e un'antica porta che ricordano l'antico castello.


Roncofreddo fa parte del "percorso degli otto castelli".


Prendiamo un caffè all'interno di una chiesa sconsacrata.


Chiediamo ad una signora dov'è la fontana malatestiana e ci andiamo in macchina. Rimane un po' fuori il centro abitato, per una stradina di campagna.


Ora ci dirigiamo verso Monteleone seguendo le indicazioni del navigatore che ci fa percorrere una stretta stradina secondaria in salita che fa parte del "Percorso Vicinio".


Posto su un colle, in posizione dominante, il piccolo borgo risulta ben conservato con la caratteristica struttura medievale.



Il castello è sopra un giardino pensile. Si accede all'abitato da due strette porte ad arco e si arriva a piazza Byron (nominata così per le frequenti visite del poeta inglese). Alcuni tavolini del locale circolino invitano a sedersi e ad ammirare questo posto!


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